- Autore articolo Di Liliana Frontela
- Data dell'articolo 7 Settembre 2022
La natura ci insegna l'essenziale!
é iniziata la vendemmia 2022!
Passando per la vigna – alcune riflessioni dal campo
La nebbia che ogni mattina ricopre le vigne, i grappoli dell’uva appesi sulle viti, le olive che devono maturare ancora qualche settimana… Ecco lo scenario in cui troviamo Loppiano all’inizio dell’autunno. Entriamo tra le colonne delle vigne e proviamo a raccontare l’esperienza di un vendemmiatore…
La parola “vendemmia” viene da “vinum demere”, togliere il vino! E, certo, la natura stessa insegna che per dare frutto (o dare vita) bisogna togliere e tagliare. Le forbici in mano! Alla ricerca dei grappoli nascosti in mezzo alle foglie delle viti che finora facevano da protezione! Le foglie non servono più. Si possono togliere. Per accedere più facilmente al frutto. E, come ogni anno, rimane solo la vite e il frutto. I tralci vengono tagliati per rinascere di nuovo tra qualche mese. E per dare frutto di nuovo. I tralci non si ribellano, questo ciclo fa parte dell’essenzialità della natura.
Da alcune parti i grappoli sono abbondanti, da altre parti lo sono di meno. Per tutto un anno si dedica la stessa cura a tutta la vigna, ma i risultati non sono uguali… Dipende dall’esposizione al sole delle viti, dall’accesso all’acqua, dalla resistenza ai venti e alle intemperie. E, certo, è importante l’impegno che mettiamo nelle nostre vicende quotidiane, ma è importante anche restare sereni quando i risultati finali non corrispondono alle nostre aspettative.
Se l’uva non fosse schiacciata, non ci sarebbe il vino… Chi gusta il vino, gusta tutto ciò che è stato spremuto da un frutto che fino a poco fa meravigliava con la sua abbondanza, essendo appeso sui tralci.
L’essenziale della natura? Non smette di seminare, raccogliere e condividere.
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